Ho fiducia in tre saggi

Il Governo Monti

Il Governo Monti

Eccellente idea quella di Giorgio Napolitano di selezionare alcuni saggi ai quali affidare la risoluzione di un rebus per lui troppo difficile e rischioso.
Rimango dell’idea espressa all’idomani delle elezioni e cioé che si tornerà presto alle urne perché anche il compito dei saggi altro non è che una pausa di riflessione per ridare dignità alla legge elettorale volgarizzata dalla “porcata” della Lega ma usata con grande profitto dal PDL e dal PD in primo luogo, ma anche dal movimento di Grillo. Tutti anno usato il “porcellum” per piazzare in Parlamento i propri amici, gregari , parenti, protetti e protettori, quindi anche faccendieri, mafiosi e camorristi utili alla raccolta dei voti di massa.
Se davvero i saggi riusciranno a riformulare la legge che per sette anni tutti gridavano di voler cambiare al solo scopo di prenotarsi un alibi, ben sapendo che nessuno l’avrebbe mai modificata, avranno assolto ad un grande  compito.
Nutro una certa fiducia nella formula per la stima che ho di ameno tre dei saggi con i quali ho avuto la fortuna di lavorare da vicino: Mario Mauro al Parlamento Europeo, Gaetano Quagliariello in Senato e Enzo Moavero Milanesi, ai tempi in cui era efficientissimo regista nel gabinetto del commissario Mario Monti e poi ministro per gi affari europei illuminato e competente.
Mi rassicura anche la presenza di Filipppo Bubbico, senatore del PD, con cui ho avuto modo di confrontarmi e del quale ho sempre ammirato la competenza e la modestia.
Di Mario Mauro ho sempre apprezzato la difesa dei valori fondamentali, legato a Comunione e Liberazione ma dotato di grande autonomia e lo ha dimostrato sganciandosi dal PDL nel momento in cui era diventato imbarazzante rimanerci per le persone per bene.
Con Gaetano Quagliariello, ho condiviso la sofferenza (evidente più in me che in lui perché non ero vicecapogruppo) nel doversi adattare a comportamenti eccessivamente partitici, contro il buon senso ed il rispetto della verità. Ho apprezzato molti suoi interventi di grande sostanza politica e scientifica, senza bisogno di invocare a tutti i costi il partito ed il suo leader.
Di Moavero Milanesi ho già sottolineato la grande competenza nelle materie comunitarie, frutto di una ultraventennale esperienza come tecnico all’interno della commissione Europea, universalmente riconosciuto ed apprezzato ovunque, un vero patrimonio nazionale di relazioni e conoscenze.
Infine un aspetto non secondario di questa svolta viene dal fatto che intanto Mario Monti continua a governare e a portare avanti le riforme che in questo ultimo anno ci hanno salvato la faccia, le finanze, il Governo, il Parlamento e l’Italia intera.
Ed anche quella parte del PDL che per compiacere il capo, improvvisamete divenuto antimontiano per esigenze di propaganda elettorale, sparano su Monti che ci ha evitato si essere al posto di Cipro, della Grecia e della Slovenia come livelli di crisi reale ed emergenziale.
A parte certe sbavature nel settore del lavoro e dalla fiscalità, il governo Monti ci ha consentito di rimanere nei parametri di Maastricht e di poter formulare, finalmente, un piano per la ripresa, dopo il rigore.
Monti ha svolto la parte più sgradevoloe ed impopolare del lavoro che avrebbero dovuto fare Prodi e Berlusconi e che essi hanno deliberatamente ignorato perché avrebbe compromesso la raccolta del consenso.
Resta la consapevolezza che Monti rimane oggi il solo leader presentabile al Consiglio Europeo dove né Bersani, né Berlusconi, né Grillo avrebbero la minima credibilità e considerazione.

 

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