Da Giano bifronte al PDL bifronte

Giano bifronteOra che la vertenza giudiziaria di Silvano Grisenti sembra volgere al sereno, assistiamo alla girandola di ipotesi sugli effetti che il suo ormai annunciato ritorno in politica avrà sullo scenario trentino.
L’ “affaire” Giano bifronte esce ridimensionato dall’ultimo passaggio giudiziario, anche se rimane in piedi come ombra residua l’imputazione per truffa che tuttavia viene considerata  non imbarazzante dalla maggior parte dei soggetti di partito che si sono espressi.
E’ un’autentica corsa al “grisentismo” da ogni latitudine politica: dalla destra alla sinistra, passando dal centro, anzi dai molti centri che si contendono quest’area strategica, mai esattamente perimetrata sotto il profilo ideologico.
Il PD si dichiara pronto a dialogare, UPT, UDC, PATT (con qualche riserva) sembrano prenotarsi frettolosamente un posto a tavola.
Ciò che ha maggiormente stupito è che anche il PDL  (o ciò che di esso rimane) si è fatto avanti.
Giá, ma quale PDL?
L’ala cattolica da tempo ha lasciato la casa madre ed è stata la prima ad accorrere con i suoi esponenti più autorevoli al Palarotari alla famosa adunata che ha assunto il significato di un autentico arruolamento, segnalando in quel modo la sua adesione al nuovo soggetto.
Ora esce Giacomo Bezzi, inopinato candidato al Senato a Trento e dice che si potrebbe davvero aprire un dialogo per un possibile accordo.
Sorge a questo pugno un interrogativo: qual’è la vera voce del PDL?
A nome di chi parla Bezzi e sulla base di quale delega, visto che fino a una settimana fa non si era mai visto nel PDL?  Anche fosse vero che è iscritto da un anno, il PDL, come figlio mai nato di Forza Italia, ha una storia quasi ventennale.
O forse non sono più abilitati a parlare a nome del PDL i fuoriusciti, tra questi quasi tutti i consiglieri provinciali, considerato che la maggior parte dei voti li hanno portati loro?
Conclusione: da Giano bifronte siamo passati al PDL bifronte.
L’imperativo per Grisenti è di fare subito chiarezza se non vuole partire con il piede sbagliato, perché di scarsa trasparenza è morta la prima repubblica e per la stessa ragione è implosa la seconda.
Ed anche la terza non è che stia nascendo su orizzonti limpidi

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