Triste declino del PDL

E’ davvero triste e sconcertante assistere allo smantellamento improvviso e immotivato di un Partito alla vigilia delle elezioni.
E’ il caso del PDL del Trentino.
Da tempo ha perso la componente cattolica legata al gruppo che aveva parecipato al congresso provinciale del 12 febbraio 2012 con una propria proposta, un proprio gruppo di candidati ed una ideologia ben caratterizzata.
Il congresso fu vinto dalla componente di Alleanza Nazionale, con qualche nuovo innesto di recente acquisizione.
Giacomo Santini, deputato al Parlamento Europeo e poi senatore, unico parlamentare trentino eletto dal 1994 ad oggi nel centro-destra, disse allora che il PDL così come si stava delineando non lo convinceva perché troppo  ideologico e annunciò la decisione di chiudere il proprio servizio in Parlamento alla fine della legislatura.
Suggerì anche alla corrente vincente di tendere la mano alla perdente,  di coinvolgerla nella suddivisione delle cariche per garantire la coesioneBandiera Forza Italia. Non fu fatto e subito il PDL incominciò a perdere pezzi, anche pesanti, come il co-coordinatore regionale e presidente del gruppo in Provincia, oltre a quasi tutti i consiglieri.
Ora, con l’inopinato commissariamento a 20 giorni dalle elezioni, anche il gruppo dirigente uscito vincente dal congresso si vede annullato, esautorato. Si annunciano dimissioni eccellenti anche su questo versante, non escluso il co-coordinatore regionale rimasto.
Spiace vedere questo sbriciolamento progressivo, questa polverizzazione di un gruppo che, dal 1994 al 2003 aveva conquistato molti consensi.  Ma si chiamava Forza Italia, movimento-non Partito, aperto a tutte le sensibilità ed esperienze.
Poi ci fu il grande ritorno della politica stile vecchia repubblica. E l’epilogo non poteva che essere lo stesso: corruzione, crollo della credibilità della politica, implosione dei Partiti, crisi di fiducia da parte dei cittadini, magistratura all’assalto.
Il quadro  suggerisce una domanda: con la fuga dei cattolici e degli ex AN, la diaspora di tante persone per bene non schierate in atto da tempo, gli strateghi romani e locali che hanno favorito il commissariamento, dove pensano di trovare i voti?

 

 

 

 

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